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mercoledì 17 ottobre 2012

TUTTE LE ZUCCHE DEL MONDO...




La famiglia delle zucche (famiglia delle Cucurbitacee), originaria dell’America Centrale, comprende specie molto diverse tra loro per forma, fusto, colore e dimensioni sia del frutto che del seme. 

Generalmente si distinguono due famiglie di zucche: quella delle zucche da inverno e quella delle zucche da zucchini. 

La zucca da zucchini ha un aspetto cespuglioso e come ben noto di essa si consumano anche i fiori. Le zucche da inverno invece sono specie a fusto arrampicante e comprendono le zucche a turbante o ovoidali e quelle claviformi.

Le zucche ovoidali (Cucurbita maxima) hanno frutti spessi, molto grandi che possono arrivare fino a 80 kg, buccia variamente colorata, polpa gialla, farinosa e dolce. A questa specie appartengono:
  • le zucche a turbante: largamente coltivata nell’Italia centrale e meridionale, presenta grossi frutti con costole di un colore rosso-arancio intenso.

  • la zucca marina di Chioggia: caratterizzata da un fusto molto lungo e un frutto tondo ma schiacciato ai poli con costole molto pronunciate e rugose di colore verde e polpa gialla-arancione.


  • la zucca gialla mammouth: con frutto enorme avente costole molto pronunciate e schiacciato ai poli, con polpa gialla dolciastra.


  • la zucca grigia di Bologna: presenta una colorazione aranciata con sfumature grigie, molto conosciuta per la preparazione delle marmellate.



Le zucche claviformi (Cucurbita moscata) hanno un frutto allungato o cilindrico, più o meno curvato all’apice, buccia di colore verde scuro o arancione, polpa giallo-arancio, dolce e tenera.
A questa specie appartengono:

  • la zucchina trombetta di Albenga: comunemente chiamata trombetta, deve il suo nome alla forma allungata del frutto ed al fatto che, crescendo allo stato spontaneo adagiata sul terreno, esso tende a ritorcersi a mo' di tromba.


  • la zucca piena di Napoli: presenta foglie verdi con chiazze grigie, frutto allungato e cilindrico con estremità ingrossata e appena ricurvo, e buccia gialla-rossastra con polpa gialla e dolce.

  • la zucca Violina: è caratterizzata da un frutto con buccia tipicamente rugosa e una polpa molto dolce. Viene particolarmente apprezzata per la sua conservabilità nel tempo.


lunedì 15 ottobre 2012

CASTAGNE E CAROTE

UN'ACCOPPIATA VINCENTE





ingredienti  
300 g castagne fresche
2 cucchiai olio extra vergine
3 carote
timo
1/2 cucchiaino semi di finocchio
sale e pepe nero appena macinato



tempi:
preparazione  30 minuti |  cottura  30 minuti

METODO DI PREPARAZIONE

Incominciamo con incidere ogni castagna con la punta del coltello.
Portare ad ebollizione l'acqua con l'aggiunta di un cucchiaio l'olio  e le castagne (l'olio aiuta ad ammorbidire la buccia delle castagne e le renderà più facili da sbucciare)

Una volta cotte sbucciare le castagne e metterle in una capiente padella, dove già avremmo messo l'olio a scaldare con dentro il rametto di timo ed i semi di finocchio, aggiungere le carote tagliate a rondelle e far rosolare un po'.

Portare a cottura (circa 30 minuti) aggiungendo un po' d'acqua di tanto in tanto.

Una volta cotta la preparazione  mettere in un piatto da portata ed aggiungere sale e pepe


ZUPPA DI CASTAGNE, ORZO E TACCHINO

una delizia!


ingredienti

200/300 g.  di tacchino (a piacere)
1 cipolla 
1 carota 
2 gambi sedano 
prezzemolo   timo   1 foglia alloro   1 porro 
150 g  castagne cotte tritate grossolanamente 
75 gr orzo perlato 
1 cucchiaio prezzemolo
sale e pepe

Metodo di preparazione
Preparazione: 15 minuti | Cottura:2 ore e 15 minuti

1. Per prima cosa, lavo il tacchino, scartando la pelle e lo metto in una pentola grande, con una piccola cipolla, la carota, il sedano ed aggiungo il timo e la foglia di alloro.
Copro abbondantemente con acqua e porto ad ebollizione scremando la schiuma dalla superficie di tanto in tanto. 
Abbasso la fiamma, copro la pentola e faccio cuocere per 1 ora e mezza. Filtro il brodo, e tolgo le verdure.
2. Controllo che il brodo non sia troppo grasso ed aggiungo acqua, per la cottura. 
3. Porto il brodo ad ebollizione, aggiungo il trito di verdure scartato precedentemente, le castagne e l'orzo perlato, faccio cuocere per 35/40 minuti o fino a quando l'orzo è tenero e le castagne sono cotte.(Se le castagne si usano precotte farle cuocere un po' meno)

Aggiungo il prezzemolo, sale e pepe ed ecco che è pronto



sabato 13 ottobre 2012

CASTAGNE PER CONDIRE




E' da un po' di tempo che ricerco ricette  con le castagne. 

Dovete sapere che sono sempre stata un po' fissata con le cene a tema, alcune ricette sono già state collaudate, altre no... ma lo saranno a breve!


Una delle più gustose e utili ricette io abbia mai provato...


CASTAGNE, PANCETTA, SALVIA 
= BURRO AROMATIZZATO  
di  Jamie Oliver 


Tutto ciò che serve è:
Carta da forno - un grande foglio
250 g di burro - a temperatura ambiente
10 fette di pancetta affumicata
200 g di castagne cotte
una manciata di foglie di salvia fresca e una padella



Come fare:
riscaldare la  padella, non c'è bisogno di aggiungere olio. 
Friggere la pancetta fino a quando prende un bel colore e diventa croccante. 
Aggiungere le castagne e mescolare in modo che assorbano il grasso dalla pancetta, aggiungere le foglie di salvia e farle cuocere fino a che siano  belle  croccanti.
Trasferire il tutto in una ciotola e lasciare raffreddare




Adagiare il foglio di carta forno sul piano di lavoro, inumidirla un po' passando la mano sotto il rubinetto dell'acqua fredda e spalmarla sopra la carta. 

Asciugare le mani e poi mettere il burro, che deve essere a temperatura ambiente, posizionarlo al centro e stenderlo in un rettangolo. 
Quando il composto che riposa nella ciotola è freddo  metterlo sopra il burro. 


Arrotolare formando una caramella e metterlo in frigo , (si può anche surgelare) Se vi sembra troppo morbido risulta difficile arrotolarlo lasciatelo un po' in frigo a raffreddare.




Quando lo si vuole utilizzare e credetemi gli usi sono svariati... basterà tagliarne una fetta abbastanza spessa per condire:

Le patate... 




le verdure...

la pasta...

il riso...

la polenta etc... etc...

in freezer si può conservare per qualche mese

Buon Appetito!


Tutte le immagini sono copyright di Janice Bennet e prese da: http://www.aglugofoil.com

CASTAGNE - ALTRA MERAVIGLIA DI OTTOBRE...


            non le solite ricette...  

POLPETTE

ingredienti: 
 1 cipolla tritata
50   gr. di burro
140 gr. di funghi champignon
200 gr. di castagne (bene anche quelle surgelate purché senza zucchero)
170 gr. di paté di Ardenne (oppure altro paté a piacere)
25  gr  di prezzemolo tritato
1 pizzico di timo (anche essicato)
6 fette di pancetta affumicata
140 gr di pangrattato (bianco o integrale)


ed ora... rimbocchiamoci le maniche:
rosolare la cipolla nel burro per 5 minuti, aggiungere i funghi e friggere per altri 5 minuti;
passare il tutto in una ciotola ed aggiungere ad uno ad uno tutti gli ingredienti, in ordine come sopra e tritati;
creare delle palline più o meno schiacciate a vostro piacimento impanare con il pangrattato e fate friggere.

Ricetta presa dalla rivista Good Food del dicembre 2006!


seguono altre ricette... lo sapevo che ci sarei cascata anch'io nel magico mondo delle ricette...


giovedì 11 ottobre 2012

MANCANO 71 GIORNI A NATALE


è quasi ora di iniziare a preparare regali, biglietti bigliettini e più importante di tutto le letterine per Babbo Natale...



arriva veloce veloce...


Natale

martedì 9 ottobre 2012

VAJONT - che disastro...



Vajont è il nome del torrente che scorre nella valle di Erto e Casso per confluire nel Piave, davanti a Longarone e a Castellavazzo, in provincia di Belluno (Italia).

La storia di queste comunità venne sconvolta dalla costruzione della diga del Vajont, che determinò la frana del monte Toc nel lago artificiale. La sera del 9 ottobre 1963 si elevò un immane ondata, che seminò ovunque morte e desolazione.

La stima più attendibile è, a tutt'oggi, di 1910 vittime.

Sono stati commessi tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage: l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico; l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza; il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione in massa delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione.

Fu aperta un'inchiesta giudiziaria. Il processo venne celebrato nelle sue tre fasi dal 25 novembre 1968 al 25 marzo 1971 e si concluse con il riconoscimento di responsabilità penale per la prevedibilità di inondazione e di frana e per gli omicidi colposi plurimi.

Ora Longarone ed i paesi colpiti sono stati ricostruiti.

La zona in cui si è verificato l'evento catastrofico continua a parlare alla coscienza di quanti la visitano attraverso la lezione, quanto mai attuale, che da esso si può apprendere


lunedì 8 ottobre 2012

FUNGHI andare per funghi...




SUA MAESTA'    
"Boletus  edulis"


c'è una bella pagina su facebook, la seguo da molto, corrisponde ad una bellissima rivista che si chiama:

PASSIONE FUNGHI & TARTUFI
tutte le foto pubblicate arrivano di lì





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 cinquina!




i gemelli diversi



il buono ed il cattivo


E  POI... tutti gli altri


Cantharellus cibarius - Finferli 






Idhnum repandum  - Steccherini dorati





la Morchella  è un genere di fungo appartenente alla famiglia delle Morchellaceae





splendido!  Gomphus clavatus





La Grifola frondosa (ovvero Grifos frondosus) è un fungo non molto diffuso che cresce sotto gli alberi di castagno






Una meravigliosa Hygrocybe lewellinae, una specie 

rarissima!








Ovulo detto anche cucù ovvero... Amanita Caesarea.







La Macrolepiota procera, volgarmente conosciuta come Mazza di tamburo






Polyozellus multiplex: un fungo molto particolare, tipico dell'America del Nord e di alcune regioni dell'Australasia
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La struttura del FUNGO



Nascita, vita, riproduzione, morte
La parte principale dell'organismo fungino è formato da una sottile ed intricata rete di filamenti biancastri, il più delle volte invisibili ad occhio nudo, che, partendo dalla base del gambo, si diramano nel suolo anche per svariate decine di metri di lunghezza.
Il "fungo" è la fruttificazione di quella intricata ed invisibile rete di filamenti sotterranei chiamati micelio, che si può, pertanto, paragonare ad un albero, di cui il fungo costituisce il frutto. I miceli sono molto longevi, a volte quasi perenni, è probabile che qualcuno possa arrivare alla veneranda età di 1000 anni.
Il micelio è formato da singoli filamenti sottilissimi di diametro compreso tra 0,0005 e 0,15 mm: ife miceliari.
Solo quando si raggiungono fasci multipli di ife si può iniziare a parlare di vero e proprio micelio ed infine quando più miceli si fondono e si ingrandiscono, ci troviamo di fronte ai cosiddetti cordoni miceliari, già visibili ad occhio nudo.
Il micelio passa poi dalla fase vegetativa a quella riproduttiva. Sui cordoni miceliari si formano ammassi simili a grossi grumi, ad abbozzi di funghi, chiamati talli, i quali crescendo prendono le forme tipiche con un gambo e cappello. Quando il fungo è completamente abbozzato buca il terreno e viene alla luce per terminare il suo sviluppo e maturare. Da qui inizia il suo vero e proprio scopo, quello della riproduzione tramite liberazione di milioni e milioni di spore (dall'apparato chiamato imenio). I vari generi e le varie specie di funghi liberano le spore da un apparato chiamato imenio.
Nei Boleti la liberazione delle spore avviene attraverso i tuboli che sono situati sulla parte inferiore del cappello, mentre nelle Amanite ed in altri generi di Agaricacee le spore si staccano dalle facce delle lamelle di cui è sempre provvista la parte inferiore del cappello.
La nutrizione rappresenta il mezzo per rifornire le cellule di "materia prima", cioè di molecole semplici che potranno costruire molecole più complesse e sostanze quali proteine, grassi e zuccheri, formando così tutte le strutture cellulari.
Dal punto di vista fisiologico, i funghi si avvicinano agli animali (organismi eterotrofi) e si allontanano dalle piante, infatti come altre specie di batteri devono già trovare ed assorbire le grosse molecole che contengono l'energia base per le funzioni metaboliche e il loro ciclo di vita termina come per gli animali: con la decomposizione.
(descrizione tratta da www.natura.provincia.cuneo.it)

e ci sarà ancora altro da dire sui funghi...   li adoro!

domenica 7 ottobre 2012

OTTOBRE A COLORI

uno di quei giorni di ottobre in cui si alternano gli ultimi calori dell'estate, 
a volte il cielo è così azzurro e chiaro...




... a volte si può vedere la luna tra la nebbia pomeridiana scesa all'improvviso...






una volta smessa la verde veste estiva, gli alberi si vestono di giallo e di rosso...



tu, non puoi che tirare un respiro  profondo...  e ringraziare di poter essere cittadino di questa terra meravigliosa!





Autunno


































  
Arrivederci al prossimo autunno...